La Nouvelle Nausée
IL MOVIMENTO FANTASMA
La storia: "I Poeti Nauseati" (la Nouvelle Nausée) è un movimento letterario che si rifaceva alla Nausea di Sartre, sorto da un colloquio tra due poeti durante un evento letterario a Terracina nell'estate del 2005. Io ero presente all'incontro e mi fu proposto subito di farne parte, fui quindi il terzo componente. Mi sentii talmente coinvolto che sostenni e portai avanti quelle idee in stretta collaborazione con uno dei poeti, colui che ne fu il fondatore e principale sostenitore, anche se le mie conoscenza informatiche facevano sì che su internet apparisse soprattutto la mia persona. Allora non capivo, ma poi mi resi conto che anche questo faceva parte di un gioco preciso tendente a "scaricare le responsabilità", perché certi "nomi importanti" non possono essere toccati da pericolose ventate contestatrici, e che il mio apparire faceva comodo soprattutto a chi invece amava "nascondersi". Qualche tempo dopo infatti, come spesso capita nel volatile mondo del web, il suo stesso fondatore rinnegò pubblicamente di avere mai creato questo movimento, negandone persino la stessa esistenza e cancellandone successivamente ogni traccia nel web. Io però conservo ancora quella che può essere considerata la "dichiarazione costitutiva", a dimostrazione del fatto che la storia non può essere fatta dai bugiardi. Oggi sono rimasto l'unico a parlare di un movimento che per i pochi che ancora lo ricordano è ormai un "Movimento fantasma".
Il Movimento Letterario dei Poeti Nauseati 
Si chiamava "Nouvelle Nausée" ora si chiama "NUOVA NAUSEA"
Non so dire cosa abbia spinto l'autore di questa poesia a scriverla. Non credo sia stata la nausea, più probabilmente un attimo di frustrazione, invidia "poetica" o magari un eccesso d'ego. Era certamente in buona fede, prima che il fumo dell'omologo - forse - annebbiasse anche lui come tanti di noi. Buon scrittore e saggista, studioso di ermeneutica, poeta preciso, elegante, ma forse un po' "freddo", raccontò che l'idea gli era venuta dopo un colloquio con un altro poeta, del quale si persero le tracce. Niente di anagogico qui, né anaforico, iconografico, iconologico, politico, sociale, esoterico o religioso. Nessun mistero. Tutto molto chiaro, strano, inconsueto. Affermare di soffrire come Sartre è certamente coraggioso, quanto rischioso. Ce ne vuole per eguagliare le zampette rosse, morte, l'asino morto che galleggia ventre all'aria. Restare seduto sopra quell'asino, è cosa per pochi. In realtà anche dello spirito che generò questi versi si sono perse le tracce. Il movimento della Nouvelle Nausée, come il suo manifesto, è morto prima di cominciare. Eppure lo stesso autore della poesia aveva appoggiato subito il movimento, scrivendone il manifesto e persino contribuendo a degli articoli a suo nome nel web. Io lo feci mio e decisi di conservarne qui i suoi primi vagiti. Ufficialmente, sono stato il solo a parlarne, a cercargli una strada che non c'era. Io sono ancora qui. Ho sempre amato le cause perse, gli ideali degli illusi, i sogni senza sonno. Invece dell'asino, ho questo pc che ronza come un moscone in agonia, questo desiderio di schiacciarlo e vedergli uscire le interiora che al posto del sangue rosso emettono flautolenze di colore verdastro. Invece dell'acqua ho questo liquido grigio che si chiama Internet, dove topi giganti si tuffano per bere voracemente laddove le feci del giorno precedente sono più dense e decomposte. Invece di una panchina ho un binario morto. Ogni giorno salgo sul mio treno e parto a tutta velocità, sperando sempre di resuscitare. Lino Lista ha tradito la Nouvelle Nausée, così come tanti amici che lo amavano, per perdersi poi negli oscuri meandri degli stessi siti di scrittura che diceva di detestare; e forse in un attimo di crisi di coscienza, momentanea, scrisse una nota poesia autobiografica intitolata "Poeti serpenti", di cui rimane traccia solo sul sito Nuovapoesia e che cerca da tempo, inutilmente, di far dimenticare. Lascio qui questa testimonianza per un'altra illusione, per il viandante solitario e sempre un po' stupito come me. Forse per un'altra vita. Migliore? Nelle parole c'è di bello che, anche se le persone cambiano e muoiono, loro rimangono. (Cristiano Sias)
Nouvelle Nausée
Parole come vergini rapite
a caso scelte per l'harem di un'opera
e custodite dagli eunuchi flaccidi,
non gemeranno mai per vero amore.
Parole come femmine in vetrina
tra luminari rossi di vie pubbliche,
si doneranno ai ganzi dei postriboli
accesi dalle forme senza veli.
Parole immarcescibili qual vecchie
coi seni al silicone e labbra turgide,
sorrideranno con lucide protesi
per rivangare i primi quarant'anni.
E giungeranno eserciti stranieri,
non troveranno sentinelle vigili,
snatureranno le radici e i codici
coi loro libri scritti ad otto mani.
Trarranno il dado i barbari sul greto
dell'essiccato sacro fiume Tevere,
si ciberanno di querule papere
avvezze a starnazzare ogni momento.
Torme d'altere amazzoni impazzite
ostenteranno l'arido capezzolo,
il lampo d'un fotografo pettegolo
le renderà immortali come Saffo.
Già il fumo dell'omologo m'annebbia,
chiamo le cose con strani vocaboli
ma non son quelle dell'età mia giovane,
variando i nomi mutano gli oggetti
e vedo intorno immagini sfocate
- di quale fiore più farò l'esègesi? -
io ero la radice del garofano,
adesso come Sartre soffro di nausea.
(Lino Lista)
 
 
 
 
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